Presentazione del libro di Enzo Ciconte “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna a oggi”
Venerdì 9 giugno 2023 ore 17,30
Biblioteca delle Oblate. Sala storica Dino Campana
Presentazione del libro di Enzo Ciconte “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna a oggi”. Editori Laterza 2022. Dialogano con l’autore i Professori Vincenzo Scalia, Stefano Becucci, Matteo Antonio Albanese. Modera l’incontro il Professor Ubaldo Tadini.
“Ci sono persone considerate pericolose per gli atti che hanno compiuto: crimini, furti, omicidi, stupri. Ci sono poi interi gruppi considerati pericolosi per la loro condizione sociale: mendicanti, vagabondi, emarginati. In una parola: poveri. Non hanno fatto nulla di male, non hanno commesso reati, eppure sono sospetti e per questo pericolosi.
Quando e perché abbiamo iniziato ad avere paura degli ultimi? E che cosa è cambiato nei secoli?”
Le disuguaglianze economiche sono antiche quanto l’umanità e i poveri, purtroppo, sono sempre esistiti. Quello che è cambiato storicamente è il modo in cui gli ultimi sono stati considerati e trattati. Questo libro tesse le fila di una secolare vicenda che parte dagli albori dell’età moderna, quando per la prima volta il povero perde la concezione sacrale che aveva avuto nel Medioevo e diventa agli occhi dei gruppi dominanti colpevole del proprio stato. S’avvia un processo di criminalizzazione per cui accattoni, vagabondi, stranieri iniziano a essere percepiti come una minaccia. La società via via si trasforma sotto l’impulso di una borghesia che trionfa sulle altre classi sociali imponendo una nuova cultura e un diverso stile di vita, pretendendo il decoro delle città e dei comportamenti delle persone che le abitano, difendendo con ogni mezzo la proprietà e la sicurezza.
L’idea che i poveri, e più di recente i contadini e gli operai, siano un pericolo sociale diventa pratica di governo, si trasforma in leggi, seleziona i soggetti che devono essere sorvegliati e, nel caso, messi al bando o rinchiusi lontano dal consesso civile. È una storia che dal Cinquecento
arriva all’oggi, evidenziando linee di sconcertante continuità.
Enzo Ciconte, fra i massimi esperti in Italia delle grandi associazioni mafiose, è docente di “Storia delle mafie italiane” presso l’Università di
Pavia. È stato deputato nella X Legislatura (1987-1992) per il Partito Comunista Italiano, membro della Commissione giustizia e consulente presso la Commissione parlamentare antimafia a tempo pieno per undici anni (1997- 2008) e a tempo parziale dal 2010.
Autore di molti libri sul tema della criminalità organizzata, il suo libro “Ndrangheta dall’Unità a oggi” (Laterza 1992) è il primo studio a carattere storico sulla ‘ndrangheta. Numerose le altre sue pubblicazioni in argomento. Tra i libri più recenti ricordiamo: “La grande mattanza. Storia della guerra al brigantaggio” (Laterza, 2018), “Chi ha ucciso Emanuele Notarbartolo. Il primo omicidio politico-mafioso” (Salerno, 2019),
“L’assedio. Storia della criminalità a Roma da Porta Pia a Mafia Capitale” (Carocci, 2021), “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna ad oggi” (Laterza, 2022).
Vincenzo Scalia è nato a Palermo, e si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Bologna. Ha ottenuto il Master in Social and Political Theory presso la University of East Anglia di Norwich (UK), e il Dottorato di Ricerca in Diritti Umani: Evoluzione, Tutela e Limiti, XI ciclo, all’Università di Palermo. Sin dalla metà degli anni novanta si è occupato di sicurezza urbana e carceri, e ha in seguito svolto un assegno di ricerca sull’analisi dei fascicoli giudiziari per lo studio della devianza minorile presso l’Università di Macerata. In seguito ha esteso i suoi interessi di ricerca allo studio della criminalità organizzata. Oltre ad avere insegnato a Palermo, Padova, Roma III, Bologna, in corsi di laurea e master, ha insegnato e svolto ricerca anche in Argentina (Universidad del Museo Social, Buenos Aires), e Universidad de Tlaxcala (Mexico). Dal 2007 al 2010 è stato Senior Lecturer in Criminology presso l’Anglia Ruskin University di Cambridge (UK). Dal 2015 al 2021 è stato prima Senior Lecturer, poi Reader, presso la University of Winchester (Regno Unito). E’ nella direzione delle riviste Studi sulla Questione Criminale e Sociology and Criminology open access, oltre che reviewer di riviste internazionali di criminologia. Autore di oltre 60 pubblicazioni, i suoi lavori sono tradotti in inglese, spagnolo e turco. Insegna Sociologia della devianza e del controllo sociale presso l’Università di Firenze.
Stefano Becucci si è laureato nel 1995 in Scienze Politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, (indirizzo
sociologico), discutendo una tesi dal titolo: La criminalità organizzata di matrice etnica negli Stati Uniti: La Cosa Nostra e i gruppi criminali
cinesi. Uno studio comparato (20 Marzo 1995). Ha conseguito nel 1998 la specializzazione triennale post-laurea in Criminologia presso l’Università degli Studi di Genova, con una tesi dal titolo: La criminalità cinese in Italia fra stereotipo e realtà. Ha conseguito nel 2004 il dottorato di ricerca
in International Criminal Law, Università di Trento, discutendo una dissertazione dal titolo: Foreign and Traditional Organized Crime Groups: Criminal Succession or Functional Specialisation in the Italian Underworld? Insegna Sociologia presso l’Università di Firenze.
Numerose le pubblicazioni. Matteo Antonio Albanese si è laureato in Storia presso l’Università di Milano, con una tesi su: “L’idea di guerra nel pensiero neoconservatore americano: dall’ideologia alla strategia”. Ha conseguito il Dottorato di
Ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo in History and Civilization con una tesi su: “Storia di una sconfitta: le Brigate Rosse e la Gauche Prolétarienne di fronte al problema della globalizzazione”. E’ professore a contratto di Storia dei partiti e movimenti politici presso lo SPGI,
Università di Padova. Numerose le pubblicazioni. Ubaldo Fadini si è laureato in Filosofia presso l’Università di Firenze nel 1978. Borsista DAAD, Università di Erlangen, RFT (1980-1982). Professore di ruolo nella Scuola Secondaria Superiore (1985-1993). Ricercatore, Università di Firenze (1993-2002). Professore Associato,
Università di Firenze (a partire dal 2002, confermato nel 2005). Professore Ordinario di Filosofia morale (a partire dal dicembre 2017). Numerose le pubblicazioni.
L’incontro è organizzato insieme al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze e al Laboratorio Nuova Buonarroti gruppo Quinto Alto.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni contattare la Biblioteca delle Oblate (al numero 055 2616512 o all’indirizzo di posta elettronica bibliotecadelleoblate@comune.fi.it) o l’Associazione Ideerranti: www.ideerranti.it; tel. 3533521922
Biblioteca delle Oblate. Sala storica Dino Campana
Presentazione del libro di Enzo Ciconte “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna a oggi”. Editori Laterza 2022. Dialogano con l’autore i Professori Vincenzo Scalia, Stefano Becucci, Matteo Antonio Albanese. Modera l’incontro il Professor Ubaldo Tadini.
“Ci sono persone considerate pericolose per gli atti che hanno compiuto: crimini, furti, omicidi, stupri. Ci sono poi interi gruppi considerati pericolosi per la loro condizione sociale: mendicanti, vagabondi, emarginati. In una parola: poveri. Non hanno fatto nulla di male, non hanno commesso reati, eppure sono sospetti e per questo pericolosi.
Quando e perché abbiamo iniziato ad avere paura degli ultimi? E che cosa è cambiato nei secoli?”
Le disuguaglianze economiche sono antiche quanto l’umanità e i poveri, purtroppo, sono sempre esistiti. Quello che è cambiato storicamente è il modo in cui gli ultimi sono stati considerati e trattati. Questo libro tesse le fila di una secolare vicenda che parte dagli albori dell’età moderna, quando per la prima volta il povero perde la concezione sacrale che aveva avuto nel Medioevo e diventa agli occhi dei gruppi dominanti colpevole del proprio stato. S’avvia un processo di criminalizzazione per cui accattoni, vagabondi, stranieri iniziano a essere percepiti come una minaccia. La società via via si trasforma sotto l’impulso di una borghesia che trionfa sulle altre classi sociali imponendo una nuova cultura e un diverso stile di vita, pretendendo il decoro delle città e dei comportamenti delle persone che le abitano, difendendo con ogni mezzo la proprietà e la sicurezza.
L’idea che i poveri, e più di recente i contadini e gli operai, siano un pericolo sociale diventa pratica di governo, si trasforma in leggi, seleziona i soggetti che devono essere sorvegliati e, nel caso, messi al bando o rinchiusi lontano dal consesso civile. È una storia che dal Cinquecento
arriva all’oggi, evidenziando linee di sconcertante continuità.
Enzo Ciconte, fra i massimi esperti in Italia delle grandi associazioni mafiose, è docente di “Storia delle mafie italiane” presso l’Università di
Pavia. È stato deputato nella X Legislatura (1987-1992) per il Partito Comunista Italiano, membro della Commissione giustizia e consulente presso la Commissione parlamentare antimafia a tempo pieno per undici anni (1997- 2008) e a tempo parziale dal 2010.
Autore di molti libri sul tema della criminalità organizzata, il suo libro “Ndrangheta dall’Unità a oggi” (Laterza 1992) è il primo studio a carattere storico sulla ‘ndrangheta. Numerose le altre sue pubblicazioni in argomento. Tra i libri più recenti ricordiamo: “La grande mattanza. Storia della guerra al brigantaggio” (Laterza, 2018), “Chi ha ucciso Emanuele Notarbartolo. Il primo omicidio politico-mafioso” (Salerno, 2019),
“L’assedio. Storia della criminalità a Roma da Porta Pia a Mafia Capitale” (Carocci, 2021), “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna ad oggi” (Laterza, 2022).
Vincenzo Scalia è nato a Palermo, e si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Bologna. Ha ottenuto il Master in Social and Political Theory presso la University of East Anglia di Norwich (UK), e il Dottorato di Ricerca in Diritti Umani: Evoluzione, Tutela e Limiti, XI ciclo, all’Università di Palermo. Sin dalla metà degli anni novanta si è occupato di sicurezza urbana e carceri, e ha in seguito svolto un assegno di ricerca sull’analisi dei fascicoli giudiziari per lo studio della devianza minorile presso l’Università di Macerata. In seguito ha esteso i suoi interessi di ricerca allo studio della criminalità organizzata. Oltre ad avere insegnato a Palermo, Padova, Roma III, Bologna, in corsi di laurea e master, ha insegnato e svolto ricerca anche in Argentina (Universidad del Museo Social, Buenos Aires), e Universidad de Tlaxcala (Mexico). Dal 2007 al 2010 è stato Senior Lecturer in Criminology presso l’Anglia Ruskin University di Cambridge (UK). Dal 2015 al 2021 è stato prima Senior Lecturer, poi Reader, presso la University of Winchester (Regno Unito). E’ nella direzione delle riviste Studi sulla Questione Criminale e Sociology and Criminology open access, oltre che reviewer di riviste internazionali di criminologia. Autore di oltre 60 pubblicazioni, i suoi lavori sono tradotti in inglese, spagnolo e turco. Insegna Sociologia della devianza e del controllo sociale presso l’Università di Firenze.
Stefano Becucci si è laureato nel 1995 in Scienze Politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, (indirizzo
sociologico), discutendo una tesi dal titolo: La criminalità organizzata di matrice etnica negli Stati Uniti: La Cosa Nostra e i gruppi criminali
cinesi. Uno studio comparato (20 Marzo 1995). Ha conseguito nel 1998 la specializzazione triennale post-laurea in Criminologia presso l’Università degli Studi di Genova, con una tesi dal titolo: La criminalità cinese in Italia fra stereotipo e realtà. Ha conseguito nel 2004 il dottorato di ricerca
in International Criminal Law, Università di Trento, discutendo una dissertazione dal titolo: Foreign and Traditional Organized Crime Groups: Criminal Succession or Functional Specialisation in the Italian Underworld? Insegna Sociologia presso l’Università di Firenze.
Numerose le pubblicazioni. Matteo Antonio Albanese si è laureato in Storia presso l’Università di Milano, con una tesi su: “L’idea di guerra nel pensiero neoconservatore americano: dall’ideologia alla strategia”. Ha conseguito il Dottorato di
Ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo in History and Civilization con una tesi su: “Storia di una sconfitta: le Brigate Rosse e la Gauche Prolétarienne di fronte al problema della globalizzazione”. E’ professore a contratto di Storia dei partiti e movimenti politici presso lo SPGI,
Università di Padova. Numerose le pubblicazioni. Ubaldo Fadini si è laureato in Filosofia presso l’Università di Firenze nel 1978. Borsista DAAD, Università di Erlangen, RFT (1980-1982). Professore di ruolo nella Scuola Secondaria Superiore (1985-1993). Ricercatore, Università di Firenze (1993-2002). Professore Associato,
Università di Firenze (a partire dal 2002, confermato nel 2005). Professore Ordinario di Filosofia morale (a partire dal dicembre 2017). Numerose le pubblicazioni.
L’incontro è organizzato insieme al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze e al Laboratorio Nuova Buonarroti gruppo Quinto Alto.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni contattare la Biblioteca delle Oblate (al numero 055 2616512 o all’indirizzo di posta elettronica bibliotecadelleoblate@comune.fi.it) o l’Associazione Ideerranti: www.ideerranti.it; tel. 3533521922
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